Questa volta la decisione proviene direttamente dalla Calabria, in particolare dal Tribunale di Locri, teatro di un’altra vicenda che ha visto coinvolta una cittadina, vittima delle scorrettezze messe in atto dalla sua banca.
L’inadempimento in questione riguarda l’omissione di informazioni inerenti un’operazione di investimento, delicata e complessa, che la stessa si accingeva a sottoscrivere.
Un investimento, quello dei derivati nello specifico, di cui un comune cittadino non può e non è tenuto a conoscere dettagli e rischi che dovrebbero, piuttosto, essere messi a nudo dall’istituto di credito, proprio al fine di garantire ai propri clienti la possibilità di effettuare una scelta consapevole.
Un inadempimento che è costato caro alla banca, condannata con sentenza dal menzionato foro a corrispondere alla cliente circa 360 mila euro, oltre a circa 20 mila euro di spese legali.
Diritto al risarcimento dell’investitore
L’uso di una terminologia facilmente comprensibile da un soggetto che non abbia avuto nessuna precedente esperienza si rende perentorio in tutti i casi in cui un comune cittadino si accinga ad effettuare un investimento che potrebbe mettere a rischio i suoi risparmi.
L’informazione deve essere chiara, in ossequio all’obbligo di trasparenza nei rapporti tra le parti contraenti, non potendosi ritenere affatto sufficiente il riferimento ai soli vantaggi dell’operazione proposta. In quest’ottica, incombe sulla banca – e quindi sui suoi dipendenti che indossano le vesti di intermediari finanziari – l’onere di provare di avere adempiuto a tutti i doveri informativi sulla stessa gravanti.
Prova del danno, perizia e carenza di informazioni
Grazie ad una minuziosa perizia elaborata nel corso della vertenza, la correntista ha potuto, per il tramite del suo difensore, dimostrare di non aver ricevuto esatta contezza dei termini dell’operazione sottoscrivenda, a nulla valendo le avverse eccezioni che ritenevano sufficienti, allo scopo, un elenco di informazioni scritte in inglese, fruibili per altro solamente online.
La banca, tenuta al rispetto dell’obbligo di correttezza e trasparenza, deve fare tutto il possibile per consentire ai propri clienti la lucidavalutazione del profilo di adeguatezza dell’operazione a questi proposta.
Così non è stato nel caso di specie, pertanto, alla luce delle risultanze emerse anche attraverso la perizia, il giudice di Locri, ritenuti violati di tali obblighi, ha condannato l’istituto di credito convenuto al pagamento della differenza tra quanto investito e quanto ottenuto in sede di rimborso dell’investimento.
Un altro tassello che contribuisce a comporre il grande puzzle della giustizia.
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