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Corte di Appello di Bari, sentenza n. 125/2020: mutuo fondiario e violazione della normativa antiusura

26 Marzo 2020ufficiostampa

Continuano a susseguirsi le condanne alle banche che impongono la corresponsione di rimborsi a cittadini ed imprenditori vittime di usura bancaria.

Tutte le più recenti pronunce si confermano andare nella stessa direzione e i Tribunali di tutta Italia, chiamati a valutare il comportamento ambiguo e illecito degli istituti di credito nei confronti dei propri clienti. Tra le ultime sentenze, spicca quella del Corte di Appello di Bari n. 125/2020 che ha condannato una nota banca toscana al pagamento in favore di una donna della somma di 40.00 euro.

La centralità della perizia nella vicenda de quo

Alla condanna in questione per violazione della normativa antiusura si è giunti dopo due gradi di giudizio e questo testimonia come fino a qualche tempo fa la giustizia non sempre facesse il suo corso come doveva.

Per fortuna, a veicolarne la sua efficacia soprattutto di recente sono spesso le consulenze tecniche, tramite le quali si rende possibile effettuare quelle indagini tecnico-contabili utili a scoprire la verità, quindi fare chiarezza sia sull’an che sul quantum debeatur. Nel caso di specie, la cliente ha sollevato contestazioni inerenti un mutuo fondiario contratto nel lontano 1999, in forza del quale si è vista addebitare – senza che ne fosse a conoscenza ed in maniera sistematica e reiterata nel tempo – interessi ultra legali.

È proprio dalla verifica sul suo conto corrente che è emersa la disarmante verità: l’applicazione di tassi superiori alla soglia anti-usura stabilita dalla legge, di interessi anatocistici, di commissioni di massimo scoperto e competenze riferite a conti collegati, oltre a spese di legge.

È proprio grazie alla perizia che la donna ha ottenuto un maxi-risarcimento.

Gli effetti e la portata della decisione

La sentenza della Corte d’Appello è di particolare rilievo poiché si colloca con fermezza in quel solco interpretativo secondo cui la normativa antiusura va applicata così come voluta dal legislatore, con l’azzeramento cioè di tutti gli interessi, a nulla rilevando la distinzione tra corrispettivi e di mora.

In un momento, qual è quello che stiamo vivendo, in cui alla crescita del malcontento nei confronti delle banche corrisponde per fortuna l’aumento significativo del numero di ricorsi da parte di cittadini, verificare se ci siano irregolarità su conti correnti, finanziamenti e mutui anche alla luce delle nuove normative, è di vitale importanza per salvaguardare i propri risparmi.

Per l’effetto, il finanziamento da oneroso deve assumersi come totalmente gratuito.

L’applicazione della sanzione civilistica impone la non debenza di alcun interesse nei casi di superamento del limite antiusura e con questa sentenza questo importante principio viene finalmente ribadito.

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